
Dal sito archeologico di Monte Copiolo (PU), l’archeologo Daniele Sacco dell’Università di Urbino ci spiega come veniva procurato il materiale per costruire castelli, case, chiese.
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Pillole dal passato in 120 secondi o… poco più
Dal sito archeologico di Monte Copiolo (PU), l’archeologo Daniele Sacco dell’Università di Urbino ci spiega come veniva procurato il materiale per costruire castelli, case, chiese.
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Diciasettesima puntata. Come fu costruito il castello di Monte Copiolo, in provincia di Pesaro e Urbino? Fu intagliato dalla stessa montagna in cui si ergeva prima dell’anno Mille. L’archeologo Daniele Sacco ci spiega come venne realizzato.
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La città di Urbino è nel Montefeltro? La risposta è no. Ma Urbino, capitale dell’omonimo Stato, fu governata dalla famiglia Montefeltro. L’archeologo Daniele Sacco dell’Università di Urbino ci spiega – dai ruderi del castello di Monte Copiolo – quali sono i reali confini del Montefeltro.
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Chi fu il vero capostipite dei Montefeltro? Antonio? L’archeologo Daniele Sacco, dal sito archeologico di Monte Copiolo, governato dai Montefeltro prima di arrivare alla conquista di Urbino, ci spiega che in realtà fu Montefeltrano I di Montefeltro.
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L’Accademia Raffaello era appena costituita, ancora non era stata acquistata la Casa natale del divin pittore che già a Urbino si mosse una grande mobilitazione per costruire un grande monumento celebrativo di Raffaello Sanzio. Nel 1869 il New York Times annunciò che la raccolta fondi era iniziata. Nel tempo il giornale americano seguì lo sviluppo dell’impresa fino a fare un gran resoconto per l’inaugurazione. A raccontarci come Urbino arrivò a fare l’attuale monumento è il presidente dell’Accademia Raffaello, Luigi Bravi.
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Come arrivava l’acqua potabile alle popolazioni fino all’Ottocento, prima che si costruissero gli acquedotti moderni? Lo storico Riccardo Paolo Uguccioni racconta il caso di Pesaro, una città che ha sempre avuto problemi con l’acqua potabile.
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Raffaello Sanzio ricorse in più occasioni alle incisioni calcografiche per dare massima pubblicità ai suoi capolavori. Luigi Bravi, presidente dell’Accademia Raffaello di Urbino, ci racconta questa particolarità del divin pittore.
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Il mito attorno alla figura di Raffaello Sanzio è partito dalla sua morte, nel 1520. Nell’Ottocento intellettuali di tutta Europa si ritrovarono nella creazione dell’Accademia Raffaello e nell’acquisto della Casa del divin pittore, per farne un monumento nazionale. Il professor Luigi Bravi, presidente dell’Accademia, racconta questo affascinante percorso storico.
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La Madonna con il bambino – che si trova nella casa natale del divin pittore a Urbino, proprio nella stanza in cui nacque – non è firmata. Ma Luigi Bravi, presidente dell’Accademia Raffaello, ci spiega perché l’opera è sicuramente del Sanzio.
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Cosa poteva accadere quando si andava in spiaggia fino a duecento anni fa? O quando si navigava al largo? C’era il rischio di imbattersi nei pirati, con il conseguente rischio di essere rapiti (per ottenere un riscatto) o uccisi. Dai documenti d’archivio emergono storie che sembrano uscite dalla trama di un film.
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